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GLAUCOMA: COME PREVENIRE QUESTA MALATTIA



Per glaucoma intendiamo un ampio spettro di malattie oculari che hanno in comune una neuropatia ottica caratterizzata da specifiche alterazioni morfologiche della papilla ottica e dello strato di fibre nervose e una riduzione del campo visivo quasi sempre accompagnata dall’aumento della pressione endoculare (>21mmHg). All’interno del globo oculare, infatti, viene prodotto e riassorbito l’umor acqueo, se quest’ultimo processo viene alterato aumenta la pressione del bulbo oculare stesso provocando un danno del nervo ottico, deputato alla conduzione della sensazione visiva al cervello che inizialmente coinvolge piccoli e periferici settori (quindi chi ne soffre difficilmente potrà accorgersene) per poi ridurre la vista fino alla completa cecità. Il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo, 800.000 affetti solo in Italia, purtroppo però molte persone vengono a conoscenza della loro malattia troppo tardi, quando il danno è avanzato ed inevitabilmente irreversibile, a causa della scarsa prevenzione.

Perché viene il glaucoma? I fattori di rischio

La malattia è multifattoriale e il principale fattore di rischio è appunto, una pressione oculare elevata. Diversi sono i fattori di rischio che rendono “suscettibili” al glaucoma primario ad angolo aperto (POAG), tra questi si annoverano l’età avanzata, la familiarità per la malattia, la cornea sottile, la razza nera, la miopia superiore alle 4 diottrie, l’ipotensione sistemica, i fenomeni vasospastici, il diabete, l’instillazione prolungata di corticosteroidi e le patologie vascolari. Per quanto riguarda il glaucoma primario ad angolo chiuso, invece, sono più a rischio i soggetti ipermetropi seguiti dal sesso femminile e dalla razza mongolica.

Glaucoma: i tipi

Comunemente distinguiamo il glaucoma in primario ad angolo aperto: il più frequente in cui vi è un’alterazione del deflusso dell’umor acqueo senza riduzione della dimensione dell’angolo irido-camerulare; primario ad angolo chiuso nel quale per predisposione anatomica si crea una chiusura improvvisa dell’angolo irido camerulare bloccando il deflusso dell’umor acqueo in maniera repentina (condizione dolorosa e con calo del visus grave nel giro di poco tempo) glaucoma congenito (infantile) fortunatamente condizione rara nella quale il bambino affetto presenta lacrimazione e fastidi alla luce , ma data la distensibilità del globo oculare in età infantile il bulbo , a causa dell’aumento pressorio cresce in maniera importante (buftalmo) con alterzioni corneali ( macrocornea e a volte sua opacità) Le forme di glaucoma secondario sono molteplici e secondarie ad altre patologie e/o caratteristiche oculari.

  • Pseudoesfoliativo: nel quale la formazione una sostanza di tipo furfuraceo si inserisce nell’angolo irido-lenticolare bloccando il deflusso dell’umor acqueo

  • Pigmentario: per apposizione nell’angolo di pigmento prodotto dall’iride e trasportato tramite l’umor acqueo

  • Post.traumatico: come nella forma da recessione angolare, cioè a rottura della porzione anteriore del corpo ciliare o da globuli rossi per infarcimento di sangue nell’angolo camerulare

  • Post chirurgico

  • Uveitico: per formazione di “sinechie” cicatrici dopo un’infiammazione dell’uvea, spesso ricorrente

  • Da cortisone: nei pazienti “responders” al farmaco

  • Facolitico: coesistente a cataratta ipermatura che rilascia proteine del cristallino.

Il POAG è considerata una patologia relativamente frequente che diventa ancora più frequente con l’avanzare dell’età fortemente associata a fattori genetici e a condizioni di elevata pressione oculare.

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Glaucoma prevenzione

Il glaucoma è il ladro silenzioso della vista, spesso la sintomatologia è poco significativa, come visione di aloni intorno alle luci o vaga cefalea, altre volte i sintomi sono completamente assenti. L’unico modo per prevenirla e curarla prima che i danni siano evidenti è ricorrere a controlli oculistici periodici L’oculista effettuerà una visita completa, comprendente l’esame della vista che potrà essere alterato ma solo nelle fasi avanzate della malattia, della pressione oculare che risulterà elevata eccetto nei casi di glaucoma normotensivo e la visualizzazione della retina e della papilla ottica. Quest’ultima avrà un’accentuazione dell’escavazione tipica a volte correlata da altri segni come lo spostamento dei vasi sanguigni, atrofia intorno alla papilla ottica o presenza di piccole emorragie. Spesso le papille ottiche dei due occhi avranno un’escavazione asimmetrica. In caso di sospetto diagnostico sarà l’oculista stesso a suggerire al paziente ulteriori indagini che sono le seguenti:

  • Campo visivo: il più importante che studia a sensibilità retinica punto per punto e quindi necessario per la diagnosi e l’evoluzione della malattia, come dice la parola stessa valuta tutto il campo della nostra visione un’occhio per volta, spesso infatti, un danno periferico di natura glaucomatosa può non essere percepito dal malato.

  • Pachimetria corneale: misura lo spessore della cornea, nei pazienti con cornea sottile la misurazione della pressione oculare è inferiore rispetto al normale e va “aggiustata “mediante specifiche tabelle

  • Gonioscopia: valutazione dell’angolo irido-camerulare, che valuta i rapporti tra iride cornea e strutture dell'angolo stesso

  • UBM (ultrabiomicroscopia), OCT del segmento anteriore: che visualizzano trasversalmente il segmento anteriore e la camera anteriore

  • Ecobiometria nel glaucoma congenito: che permette di misurare l’ingrandimento di un occhio distensibile come quello di un bambino sottoposto ad un aumento della pressione oculare

  • HRT (Heidelberg retinal tomography): Microscopio a scansione laser confocale per l’acquisizione di immagini tridimnsionali del segmento posteriore

  • GDX: Oftalmoscopio a scansione laser con un’ellissometro integrato che analizza una radiazione riflessa e misura indirettamente lo spessore dello strato delle fibre nervose retiniche il cui assottigliamento è causato dalla perdita delle cellule ganglionari retiniche e dei loro assoni.

  • Con l'OCT si può eseguire una valutazione oggettiva della morfologia (cioè della conformazione e delle dimensioni) della testa del nervo ottico, e dell'escavazione della papilla. Si possono inoltre eseguire delle misure dirette ed oggettive degli spessori delle fibre nervose retiniche peripapillari, e delle cellule ganglionari perimaculari.

Glaucoma: come si cura

Il glaucoma si cura in prima istanza con dei colliri o compresse, questi vanno prescritti da un’oculista ed è necessaria la costanza nella loro somministrazione rispettandone gli orari. I colliri, molte volte danno fastidi agli occhi, soprattutto bruciori nella prima settimana/10 giorni ma non per questo devono essere sospesi, soprattutto senza aver consultato lo specialista. A volte, se persistono fastidi per molto tempo si può essere intolleranti o allergici ad un farmaco, in tal caso sarà l’oculista a modificarlo, tenendo sotto controllo la pressione oculare. Quando i farmaci non riescono ad evitare la progressione della malattia, valutata dal monitoraggio della pressione, dall’esame della vista e dal campo visivo si potrà ricorrere alla laser terapia o all’intervento chirurgico (Trabeculectomia), quest’ultimo prevede l’abbassamento della pressione oculare mediante la creazione di una “bozza filtrante” che permette di far defluire l’umor acqueo attraverso un’altra via. Concludendo il glaucoma è una patologia diagnosticabile esclusivamente da uno specialista oculista e, nel caso in cui venga diagnosticato sono necessari controlli regolari da ripetersi semestralmente, mensilmente o a volte anche più spesso. Non sempre un’occhio risponde nella stessa maniera o una terapia, che inizialmente sembra essere quella giusta, lo sarà negli anni seguenti.


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